SLC CGIL Produzione Culturale: Teatro alla Scala, 20 marzo sciopero, l’ hanno deciso i lavoratori !

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Ieri 8 marzo su convocazione della Slc-Cgil si è svolta l’assemblea generale dei lavoratori per discutere del recente rinnovo contrattuale (non ancora pienamente in vigore), dei problemi occupazionali (in particolare degli intermittenti e delle comparse), della piattaforma streaming ScalaTV per la quale non esiste ancora
alcun accordo sulla cessione diritti, degli spazi destinati a spogliatoi/camerini sia in teatro che nella nuova palazzina di via Verdi e più in generale del livello insoddisfacente delle relazioni sindacali di questi ultimi mesi.
Nella serata del giorno 7 marzo e nella mattina dell’8 marzo la direzione ha fornito delle rassicurazioni sull’applicazione delle nuove normative contrattuali e sulla possibilità di avere in busta paga a marzo degli anticipi economici sui futuri aumenti (in attesa della validazione da parte della Corte dei Conti), e ha inoltrato – dopo mesi
di richieste – una bozza di una possibile piattaforma di polizza sanitaria, che al
momento però sembra ancora non sufficiente per le esigenze dei lavoratori scaligeri.
Dopo l’introduzione e la relazione sulle ultime comunicazioni della direzione, vi sono
stati numerosi interventi, e l’assemblea con un solo voto contrario e uno astenuto, ha
votato lo sciopero per tutti i settori e reparti, compresi intermittenti per il giorno 20
marzo 2024, nonché la sospensione di tutte le prestazioni supplementari e/o straordinarie.
La delegazione Slc-Cgil assume la decisione dell’assemblea e proclama per il 20 marzo lo sciopero per l’intera giornata e la sospensione delle prestazioni supplementari e straordinarie (terze prestazioni, prolungamenti orari, etc.) Nei prossimi giorni seguiranno ulteriori comunicati per meglio rappresentare le problematiche di ogni singolo reparto e avanzare le nostre proposte.

Confidiamo che sin dal prossimo incontro tra le parti del 12 marzo, si possano produrre avanzamenti e risposte sulle questioni più urgenti a cominciare dalla divisioni spazi sia della Verdi che della sede Filodrammatici.

SLC CGIL MILANO

RSA CGIL ALLA SCALA

SLC CGIL Produzione Culturale: Teatro alla Scala, sciopero 26 Maggio dei lavoratori dei Laboratori scenografici Ansaldo- Teatro alla Scala.

Conferma dello sciopero del 26 maggio con presidio
Sì è tenuta questa mattina l’Assemblea dei Lavoratori
dell’Ansaldo per discutere quanto emerso dalla riunione tra OO.SS. con le loro RSA e la Direzione del Teatro
ieri 19 maggio, a seguito della proclamazione dello sciopero del 26 maggio 2022. Le risposte della Direzione alle problematiche sollevate dai lavoratori nella
precedente assemblea del 9 maggio e dettagliate nel comunicato sindacale del 10
maggio, sono state considerate insufficienti. In particolare la programmazione delle
attività, relativamente alle nuove produzioni e a tutti gli altri spettacoli in cartellone,
prevede carichi di lavoro eccessivi rispetto agli organici in essere, di fatto inadeguati
rispetto alle effettive esigenze produttive. Per tali motivazioni l’Assemblea, con nessun voto contrario e soli quattro astenuti, ha votato per la conferma dello sciopero del 26 maggio per l’intera giornata di lavoro con presidio davanti alla sede dei laboratori. Le OO.SS. SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL e FIALS-CISAL, insieme alle loro RSA assumono le decisioni dell’Assemblea , rimangono disponibili al confronto e attendono segnali concreti di un cambio di rotta nelle relazioni sindacali da parte della Direzione del Teatro.
Le Segreterie e le RSA Teatro alla Scala

Teatro alla Scala: ora il nuovo centro di produzione

Con la scelta da parte del CDA del Teatro del nuovo Sovrintendente e la proroga dell’attuale fino a tutto il 2021, si è conclusa finalmente una fase lunga e complicata, che tuttavia non chiarisce quale progetto e quale Piano Industriale verrà intrapreso per i prossimi anni. Tale scelta, infatti, è avvenuta senza un preventivo confronto con i rappresentanti degli oltre 1000 lavoratori che tutti i giorni rendono il Teatro alla Scala quello che è. Il nostro giudizio, tuttavia, è fortemente legato al futuro del Teatro: noi chiediamo continuità nella quantità e nella qualità della produzione artistica, nella logica dell’apertura del Teatro a tutta la cittadinanza, della volontà di investire nelle risorse umane e nelle corrette relazioni industriali.

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