Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil denunciano al Ministero del Lavoro e al MIMIT Oramai non fa più notizia, è questa la triste verità che emerge quando si tratta di commesse pubbliche ed attività di customer care. L’ultimo caso in ordine temporale riguarda le attività di assistenza clienti di ACI, azienda a partecipazione pubblica che, in totale violazione della normativa vigente in materia di cambi di appalto, con un puerile artefizio elude la clausola sociale e abbandona lavoratrici e lavoratori che per anni sono stati la voce di Aci nel rapporto con i propri clienti. Nei giorni scorsi, ACI ha formalmente comunicato la disdetta del contratto di fornitura per i servizi customer care a Teleperformance che occupa sulla commessa, tra Taranto e Roma, circa 60 addetti, redistribuendo le attività tra “altre società non attive sul territorio italiano o, comunque, non radicate sul territorio della regione Lazio”. Sovviene il dubbio che ACI possa ritenersi non soggetta alla legislazione ed alla normativa vigente in Italia. Il governo, che per mostrare la propria sensibilità al tema ha addirittura inserito il principio del “made in Italy” in un dicastero, ribadendo a più riprese di avere a cuore il “primato italiano”, per coerenza dovrebbe manifestare la stessa sensibilità in questa vertenza, dove attività di commesse pubbliche vengono delocalizzate all’estero, mettendo a rischio l’occupazione di lavoratrici e lavoratori italiani. Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil invieranno richiesta di incontro urgente ai Ministero del Lavoro e delle Imprese e del Made in Italy per denunciare l’accaduto e provare, attraverso l’intervento delle istituzioni, a far rispettare quanto previsto dalla L.11/2016 e salvaguardare l’occupazione di 60 lavoratrici e lavoratori tra Roma e Taranto. Roma, 7 giugno 2024 Affiliazione ad UNI Union Network International Le Segreterie Nazionali SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL