Vo”FA”fone: una ne pensa, 100 ne FA!! Seguendo la tradizione, nei momenti più concitati, quest’azienda si muove come un elefante in una cristalleria ed invia, il venerdì pomeriggio 31 maggio, dopo le 17:30, l’ennesima comunicazione poco chiara, fumosa, in lingua inglese,
generando, qualora ce ne fosse bisogno, ulteriore confusione e dubbi sull’ appena terminata, senza approvazione sindacale, procedura di cessione di ramo d’azienda da Vodafone Italia a VST. Più volte abbiamo espresso il nostro pensiero sulla definizione di “ramo d’azienda”, il quale deve essere guidato dal trasferimento di attività e conseguente passaggio dei lavoratori che la svolgono. Il ramo deve avere una propria autonomia funzionale come previsto dalla Legge e, questa ennesima comunicazione, ci convince sempre più di aver “visto lontano”. Nel comunicato del 21 Maggio avevamo denunciato scomposti e scorretti comportamenti di manager della costituenda società in tour per l’Italia che “consigliavano” i lavoratori a futuri passaggi individuali, mascherati da finti job posting, paventando altrimenti rischi futuri per la continuità lavorativa in ambito della futura NewCo Fastweb/Vodafone. Il tentativo maldestro di rendere ufficiali queste manovre con questa recente comunicazione è la goccia che fa “traboccare il vaso”. La nuova “struttura” annunciata, nella sostanza, include delle attività che non erano presenti nella cessione di ramo d’azienda e sposta attività da Vodafone Italia alla “nuova struttura Europea” senza la certezza della continuità lavorativa delle persone che, se non dovessero accettare i suddetti inviti a passaggi individuali, resterebbero senza attività in Vodafone Italia. Ci chiediamo dunque: perché’ queste attività non sono state eventualmente inserite dall’azienda nel ramo ceduto se sono così fondamentali alla nuova organizzazione “europea”? l’azienda sta creando quindi nuove sacche di esuberi in Vodafone Italia? Ovvero, cosa faranno le persone che non riusciranno o non vorranno passare nella nuova società’ di Vodafone Group? Che cosa faranno le persone che passeranno, spintaneamente o per timore, nella nuova struttura europea quando la NewCo Fastweb/Vodafone deciderà che è giunto il momento di internalizzare queste attività (2, 3, 5 anni)? Perché’, è giusto ricordarlo ancora, non essendo nel ramo ceduto, e questo lo ha messo nero su bianco l’attuale dirigenza, queste ulteriori nuove attività avranno poco respiro “europeo” e conseguente poca vita al di fuori della committenza della NewCo._ Insomma, non c’è pace ogni giorno, il nostro “elefante in cristalleria” si comporta come il migliore dei “Gianburrasca” che una ne pensa e cento ne fa. Ci auguriamo che dietro queste azioni non ci siano ragioni che debbano giustificare l’esistenza odierna e futura di alcuni manager rientrati nel “progetto europeo”. Le scriventi OOSS vigileranno attentamente e denunceranno, ove necessario, al fine di tutelare il perimetro delle attività (incluse queste ultime) e dell’occupazione delle Lavoratrici e Lavoratori di Vodafone Italia. Se qualche “illuminato” manager ha pensato di poter esternalizzare attività aggiuntive “alla chetichella”, commette l’ennesimo errore all’interno della Procedura di Cessione di Ramo. Errare umano, perseverare diabolico. Non vorremmo che qualche topolino stia tentando di farsi la propria scorta di formaggio. Nasce il legittimo dubbio: Ma Swisscom è a conoscenza di tutte queste manovre? Sono continue e ripetute le azioni “goffe” dell’azienda ultimamente e quindi iniziamo a chiederci se non sia una vera e propria strategia. E’ arrivato il tempo che l’Azienda prenda in mano la situazione e faccia cessare questi comportamenti. In attesa di chiari segnali, saremo costretti ad una immediata interruzione delle Relazioni iIndustriali a partire dai prossimi incontri del 5 ed il 6 giugno rendendoci indisponibili a qualsiasi discussione, in particolare sul Contratto di Solidarietà. Roma, 3 giugno 2024 LE SEGRETERIE NAZIONALI SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL