SLC CGIL Area Produzione Culturale: INPS Indennità Covid

Oggetto: indennità INPS.
In relazione alle indennità di marzo, aprile e maggio, istituite dal DL 18 e dal DL 34, e da quella omnicomprensiva di 1.000 euro definita dal DL 104, e ai ritardi/mancati pagamenti la situazione risulta cosi: Abbiamo inviato diverse segnalazioni che ci sono giunte dai lavoratori e dai territori, tramite l’INCA nazionale, all’INPS centrale. Una parte di queste è stata pagata ma ci sono disomogeneità nelle risposte dell’Istituto (es. intermittenti per i quali l’impresa ha chiesto il FIS).

La maggior parte dei lavoratori/professionisti, anche a causa dell’emergenza COVID hanno richiesto da soli l’indennità, in molti casi sbagliando. In alcuni casi hanno inviato diverse domande: ad esempio intermittenti che hanno chiesto il bonus di marzo come lavoratori dello spettacolo e successivamente quello da intermittenti. In questo caso avevamo consigliato anche noi di chiedere l’indennità dello spettacolo, avvisandoli tuttavia che non era dovuta e del rischio di doverla restituire. Lo stesso avevano fatto anche alcune cooperative (senza avvisarli del rischio di dover restituire l’indennità che non era dovuta). Nel frattempo abbiamo lavorato affinché un’indennità venisse riconosciuta anche agli intermittenti, perché la tipologia di lavoro non era adeguatamente coperta dagli ammortizzatori (FIS o deroga). Come è noto il DL 34 ha determinato un diritto per gli intermittenti di usufruire di una specifica indennità per i mesi di marzo, aprile e maggio. Abbiamo quindi invitato i lavoratori intermittenti a presentare questa domanda. Il problema è che l’INPS ha pagato l’indennità di marzo senza fare controlli pertanto è frequente che il lavoratore abbia ricevuto tale indennità come lavoratore dello spettacolo e abbia successivamente ripresentato domanda come intermittente con diritto alle tre mensilità (marzo-aprile-maggio). Questo ha determinato un conflitto tra le domande, bloccando i pagamenti. E’ sorto un ulteriore problema perché INPS, verificando che il datore di lavoro aveva richiesto un ammortizzatore (FIS o deroga) ha ritenuto non compatibili i due sostegni e ha respinto la domanda. E’ evidente che, anche nel caso che quest’ultimo abbia ottenuto un sostegno da questi ammortizzatori, sono comunque di gran lunga inferiori rispetto alle indennità previste. La volontà politica di assegnare una specifica indennità agli intermittenti, accogliendo le nostre istanze, pare volta ad assegnare questo sostegno a prescindere da altri da ammortizzatore. Ricordo che la circolare INPS n. 41 del 2006 prevede che il lavoratore intermittente riceva una indennità da FIS solo se risponde ad una chiamata. Questi lavoratori hanno avuto anche un altro problema legato ad un errore compiuto dalle imprese con le comunicazioni UNIEMENS. Ci sono stati anche altri errori nell’invio della domanda. Ad esempio alcuni lavoratori dello spettacolo, con iscrizione ENPALS, hanno chiesto, anche su indicazione del loro commercialista, l’indennità prevista per i lavoratori
autonomi iscritti in via esclusiva alla gestione separata. In questo caso il lavoratore non ha diritto a questo sostegno e dovrà restituirlo prima o poi (almeno cosi l’INPS ha scritto in una circolare). Il problema si acuisce nel caso in cui il lavoratore non abbia presentato successivamente la domanda corretta. Come sapete i termini per chiedere le indennità di marzo, aprile e maggio sono scaduti. In questo caso il lavoratore pur avendo diritto ad un sostegno non può più richiederlo/percepirlo.

Per quanto riguarda gli intermittenti il cui datore di lavoro ha fatto richiesta di ammortizzatori abbiamo la necessità di conoscere la posizione dell’INPS sul diritto del lavoratore a percepire anche le indennità previste dal DL 34. Sappiamo che in qualche caso l’Istituto, dopo aver visto i casi che abbiamo segnalato, ha proceduto comunque al pagamento. Ma questo non è successo in tutti i casi e quindi va chiarito in modo definitivo se ne hanno diritto oppure no, anche per evitare future richieste di restituzione all’INPS delle indennità erogate.

Abbiamo la necessità di chiedere se è possibile riaprire i termini per le passate mensilità, per permettere a quei (pochi) lavoratori che hanno sbagliato la domanda di chiedere l’indennità corretta. Sarebbe importante capire al riguardo quante risorse stanziate per questa indennità sono state utilizzate.

E’ evidente che il fatto che i lavoratori abbiano chiesto da sé l’indennità crea l’impossibilità per il nostro Patronato di verificare lo stato della pratica. E’ importante indicare ai lavoratori di rivolgersi ai nostri uffici per fare future domande.

Per quanto riguarda l’indennità di 1.000 euro, ci sono notizie circa la possibilità che comincino a pagarle agli aventi diritto. Ricordo che la circolare INPS pubblicata in agosto, che riepiloga le indennità previste dal DL 104, rimandava ad una ulteriore circolare che non è ancora stata pubblicata. Abbiamo la necessità di capire se davvero l’INPS procederà a liquidare le indennità, se conferma l’automatismo per chi ha già ricevuto quelle precedenti, e indicazioni per chi deve fare domanda.
Queste necessità sono state poste all’INCA Nazionale che avrà a breve un incontro con l’INPS (data non ancora fissata).
Un cordiale saluto a tutti.
La Segretaria Nazionale Slc Cgil
Area Produzione Culturale
Emanuela Bizi Roma 29 Settembre 2020.-

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