Tremate, tremate le Miss son tornate

Cos’è la Rai?

Un “non luogo” dove far convergere “personaggi in cerca di autore”? Un abulico trasmettitore di un palinsesto deciso al di fuori di Viale Mazzini?

Per la Cgil la Rai è prima di tutto una fabbrica altamente specializzata in ideazione e produzione culturale al cui interno lavorano donne e uomini con grandi professionalità. È l’azienda concessionaria del Servizio Pubblico, è la tv riferimento per gli italiani che pagano il canone e che si augurano di trovare contenuti innovativi e soprattutto in linea con quanto accade nel paese.

Miss Italia è una trasmissione vecchia che veicola un’idea della donna legata solo al corpo mentre avremmo bisogno di programmi che valorizzino le intelligenze espresse dall’universo femminile soprattutto alla luce di quanto c’è ancora da fare per migliorare la condizione delle donne nel paese. Basti vedere i dati occupazionali e salariali per capire quanto la disparità tra uomini e donne collochi queste ultime in una condizione ancora di subalternità.

Anacronistico pensare a Miss Italia mentre sui posti di lavoro si cerca di sostenere l’autodeterminazione delle donne attraverso la loro emancipazione professionale e non attraverso l’ostentazione del loro corpo.

Nell’Italia di oggi le donne sono parte integrante del mondo del lavoro, ne reclamano la parità e la dignità e proprio per questo scendono in piazza contro il DDL Pillon, contro i reati di femminicidio, contro i tentativi politici di scardinare la legge 194 sull’aborto, per abbattere gli stereotipi femminili ancora presenti nel paese.

A fronte di questo scenario ci chiediamo quanto sia incoerente questa decisione della Direzione di Rai 1, anche in considerazione delle dichiarazioni contrarie di una parte del CDA e delle giuste scelte di qualche anno fa della Presidente Tarantola.

Slc Cgil si schiera apertamente contro questa scelta editoriale e chiede all’Azienda del Servizio Pubblico, al CDA e alla CPO, che nella programmazione di tutte le reti ci sia una ritrovata attenzione alla questione di genere.

Il Servizio Pubblico ha l’obbligo di esprimere valori inclusivi e positivi.

Slc Cgil Nazionale

Segreteria Slc Cgil Roma e Lazio

Donne Slc Cgil Roma e Lazio

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